Io le etichette le leggo per sgamare eventuali presenze di olio di palma, latte o suoi derivati, uova... Oltre metà della mia alimentazione parte dalle materie prime che cucino, di "pronto da scaldare" compro ben poco, soltanto per le giornate consecutive in cui ho lezione mattina e pomeriggio e senza tempo per cucinarmi qualcosa per i giorni seguenti.
Anche più di mezz'ora in più, temo. E leggerle tutte le etichette. Se si leggono quelle delle bibite, ad esempio, si smette di prenderle.
RispondiEliminaLo so che occorre tempo ma è necessario. ❤️👋
EliminaQuesto quando non ci sono etichette non proprio veritiere
RispondiEliminaPurtroppo è un rischio che si corre...
EliminaGrazie, cara Annamaria! Ho letto anche questo articolo.
RispondiEliminaBene. L'informazione deve circolare... ❤️❤️❤️
EliminaTali prodotti non possono essere definiti sani.
RispondiEliminaQuelli che si ritengono non sani, meglio rimetterli sullo scaffale di vendita. ❤️❤️❤️
EliminaIo le etichette le leggo per sgamare eventuali presenze di olio di palma, latte o suoi derivati, uova... Oltre metà della mia alimentazione parte dalle materie prime che cucino, di "pronto da scaldare" compro ben poco, soltanto per le giornate consecutive in cui ho lezione mattina e pomeriggio e senza tempo per cucinarmi qualcosa per i giorni seguenti.
RispondiEliminaPerfettissimissimo. 👏👏👏👏
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