lunedì 25 dicembre 2023

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Mentre imparo qualcosa in più, mi diverto per un mese... 
Però qualcosina già non mi quadra...
Mi hanno mandato la lista della spesa 




Nella seconda immagine consigliano di acquistare prodotti elaborati che io ho contrassegnato con due frecce rosse. Io al contrario consiglio di prepararle in casa... 
Nella terza immagine fanno distinzione fra supermercato e negozi bio. Chissà perché... Al supermercato il prodotto costa meno, ok, però... 
Poi consigliano di acquistare tofu o tempeh, sempre contrassegnato da me con una freccia, chissà perché... Sono due prodotti derivanti dalla soia però il risultato è diverso. Il primo è "formaggio" di soia, il secondo è un alimento fermentato. Decisamente migliore a livello nutrizionale. 

Fra sette giorni inizio, torno a scuola 🤣🤣

8 commenti:

  1. Conosco l'iniziativa ma non la seguo perché mi sa un po' di "sponsorizzata": dovrebbero segnalare materie prime e non prodotti pronti, che tra l'altro non sono distribuiti bene sul territorio nazionale.
    Io vegano "fatto in casa", al massimo ho qualche burger o barattolo di cereali e legumi precotti al vapore per quando ho fretta.

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  2. A me fanno sempre sorridere un po' questi richiami a nomi convenzionalmente riferiti a piatti carnivori - cotolette, polpette, burger (derivante da Amburgo dove le polpette erano di carne e basta..).
    Come un timore ad abbandonare un rassicurante conosciuto..

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  3. @Gas75 - anche io cerco il più possibile di "fare in casa". Il fatto di seguire il corso è solo una forma di divertimento o, se vogliamo, di aggiornamento al veganismo di oggi.

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  4. @Franco - e come chiamarli? Burgher sono burgher a prescindere che siano vegetali o di carne. Non fossilizziamoci sui nomi che hanno un'importanza relativa, puntiamo sul contenuto vegetale, più nutriente, più salutare.

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  5. che sia una longa manu dei soliti caporioni???

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  6. I nomi dei prodotti vegani richiamano quelli carnivori per motivi di marketing, e per renderne familiare il concetto al consumatore. E' stata introdotta tutta una simbologia per distinguere i prodotti vegetariani e vegani dal resto.
    Se poi vogliamo polemizzare, cominciamo dal togliere l'appellativo "latte" a quello di mandorle e di cocco, dato che tali frutti non sono dotati di ghiandole mammarie.

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  7. @Fracatz - non so però se vedo qualcosa che non mi sta bene, lascio tanto è un'iniziativa gratuita.

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  8. @Gas75 - a me sinceramente dei nomi mi interessa poco, a me interessa il contenuto, gli ingredienti del prodotto. Ocio sempre alle etichette, mi raccomando

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2) Io non pratico il do ut des

3) Benvenuto/a a te ❤️👋